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Ambretta Rossi. Dagli acquerelli ai merletti.

A cura di Silvana Gatti.

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Ambretta Rossi, nata a Cremona sotto il segno dello scorpione il 20 novembre del 1946, vive e lavora a Torino in via Galvani 2. Artista a tutto tondo, è facile incontrarla in giro per il Piemonte impegnata in qualche estemporanea a dipingere dal vero la vita in movimento. Un tram che passa nella via, due fidanzati che discutono, bimbi che giocano, fuochi d’artificio per la festa del patrono cittadino, sono tutti elementi utili per il pennello veloce di Ambretta che, senza indugi, ama particolarmente dilettarsi con la tecnica dell’acquerello. Da sempre interessata a molti generi di creazione artistica e artigianale, ha approfondito lo studio della pittura ad acquerello, che sente particolarmente consona al suo temperamento, frequentando i corsi di Pinetta Gramola, Luciana Bey e Sandro Lobalzo. Nel 2018 ha seguito uno stage del maestro William Tode e nel 2022 uno stage con l'acquerellista Ekaterina Maltseva.
L’artista ha la peculiarità della sveltezza, quel che stupisce è vederla all’opera mentre in una ventina di minuti si diletta ad eseguire con carboncino e gessi i ritratti dei passanti che, incuriositi, posano per lei quasi fossero a Mont- martre e rimangono contenti nel vedere come Ambretta Rossi riesca, nell’arco di poco tempo, a carpire e fissare sul foglio la loro migliore espressione. Durante la sua recente mostra presso la Galleria dell’Annunziata, in via Po a Torino, sono stati diversi i personaggi immortalati nei suoi lavori. Tra questi, Ambretta ha ben pensato di omaggiare con un bel ritratto una signora ucraina che, visitando la mostra, ha raccontato le sue vicissitudini. Perché l’arte è fatta anche di incontri e scambi culturali che arricchiscono lo spirito ed ampliano gli orizzonti della conoscenza.
Come se non bastasse, le mani d’oro di Ambretta amano anche l’arte del riciclo. Cartoncini inutilizzati e capsule del caffè diventano collane multicolori ed orecchini per la gioia del pubblico femminile.

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E poi, come d’incanto, la sveltezza tipica delle stesure ad acquerello si placa per un lavoro d’altri tempi, che richiede la lentezza e la precisione di un rito: il tombolo diventa lo strumento per la creazione di preziosi merletti e centrini che ricordano i corredi delle nostre bisnonne. Ed è così che Ambretta ci porta dall’atmosfera di Montmartre, nel cuore di Parigi, in quel di Cantù, cittadina lombarda in provincia di Como decantata dallo storico Carlo Annoni nei suoi appunti che riferiscono l’origine del pizzo di Cantù al secolo XI, allorché la priora del monastero benedettino cluniacense di Santa Maria di Cantù, Agnese di Borgogna, avrebbe introdotto ed insegnato questa attività. Le prime notizie documentate confermano la presenza di questa lavorazione alla fine del XV secolo. Il punto Cluny, abilmente usato da Ambretta Rossi nelle sue creazioni, compare verso la metà del XIX secolo in un contesto differente dall’ambiente monastico, legato a un lavoro genovese del XVII secolo e conservato nel museo di Cluny a Parigi. A Cantù, la lavorazione del merletto si afferma nel XVII secolo, grazie ad alcune monache che hanno insegnato a delle ragazze del paese l’uso dei fuselli del tombolo. Da allora, le donne hanno iniziato a barattare i loro merletti con generi di prima necessità, dando anche inizio alle scuole di tombolo in tutta la cittadina e il Pizzo di Cantù è diventato un prodotto di alta qualità conosciuto in Europa e non solo...

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Fedele alle sue origini lombarde, Ambretta Rossi si diletta ad eseguire pizzi, merletti, centrini e, come se non bastasse, gioielli a tombolo per arricchire l’arredamento e l’abbigliamento delle signore con il gusto della raffinatezza.
L’artista ha partecipato a numerosi concorsi, estemporanee e collettive (prevalentemente sul territorio piemontese, ma anche a Roma, Milano, Firenze, Padova, Mantova, Roseto degli Abruzzi, Palermo, Barcellona, Parigi, Budapest ) ottenendo premi e riconoscimenti. Ha ottenuto il 3° premio nella Mostra Concorso Internazionale Bologna 2020. Ha esposto in mostre personali: a Pianezza (TO) nel 2017, a Torino nel 2018, nel 2020, nel 2021 e nel 2022. Alcune sue opere sono inserite nell’Annuario Artisti ‘19, Annuario Artisti ‘20 e Annuario Artisti ‘22 di Mondadori. L’artista ha fatto parte di diverse associazioni, ed attualmente è socia dell’associazione “Gli Amici dell’Arte” di Pianezza (TO) e di “Go Art Factory”. Si possono visionare i quadri dell'artista sul sito www.pitturiamo.com.