CalifArte a Parma

Il successo dell’ evento e le novità in arrivo.
a cura della redazione di Art&trA
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Che la Città Ducale potesse accogliere con entusiasmo la mostra delle opere dedicate alla produzione artistica di Franco Califano era nell’aria. Lo diceva la immediata concessione del patrocinio del Comune di Parma, lo diceva la partecipazione degli sponsor locali e del partner storico Otto Ettari - Tenute Riposo, lo annunciava la organizzazione della UCAI, che tiene con cura e competenza la chiesa di S. Andrea favorendo la diffusione dell’ Arte in una città che è ricca d’arte da sempre. Segnali inequivocabili che hanno messo lo staff di CalifArte nelle migliori condizioni per preparare un evento di tutto rispetto. Dalla primissima edizione è passato poco tempo, eppure gli artisti partecipanti, che erano una decina, oggi superano quota 30 e a Parma sono state esposte le opere dei 24 partecipanti di questa fortunata edizione.
Pittori, scultori e performer hanno interpretato nel loro stile le canzoni o i monologhi che Califano ha lasciato, dopo una carriera punteggiata di successi e disavventure quasi in parti uguali. Califano e Parma sono legati da molti tratti. A Parma il Maestro andava sempre volentieri, si è esibito più volte nei bei locali della città e della provincia e ha collaborato con alcuni musicisti parmigiani. Occasione ghiotta per cercare (e trovare) quelli che alla fine degli anni 70 hanno suonato accompagnandolo nelle gloriose serate vissute in giro per l’Italia. Così, complice il giornalista Matteo Scipioni della Gazzetta di Parma, al vernissage dello scorso 2 febbraio erano in sala, oltre a tanta, tantissima gente, Franz Dondi, Beppe Ugolotti ed Elio Baldi Cantù, tre della band del Califfo di quei tempi. Nello scenario suggestivo della chiesa tardo medievale, le opere degli artisti di CalifArte alle pareti rendevano colorata una giornata buia e freddissima, che non ha dissuaso i visitatori accorsi in gran numero.
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Paolo Silvestrini, scrittore e pittore amico di Califano, lo stesso Scipioni e Roberto Sparaci (manager di CalifArte e titolare della galleria Ess&rrE) hanno presentato il progetto e le attività di CalifArte, toccando aspetti della vita del Maestro e le delicate connessioni tra il suo lavoro e quello degli artisti. Raccontando, come nei loro scritti sul catalogo della mostra, emozioni e storia con la stessa intensità. Coadiuvato dall’ottimo chitarrista Paolo Martignon, Giorgio Barassi ha condotto l’esordio della manifestazione a Parma e non sono mancati i bei momenti toccanti dedicati alla canzone, l’arma più potente di cui Califano disponeva per far parlare la sua arte.
La mostra ha esaltato le doti già note di alcuni dei partecipanti e confermato le capacità degli esordienti nel progetto. Tutti hanno interpretato con un coinvolgimento davvero ammirevole alcune delle canzoni scritte dal Califfo. Apprezzato lo spazio dedicato agli artisti parmigiani (Lalla Luciano, Giorgio Gost e Paola Boni) che hanno sposato questo progetto destinato ad altre strade di conferma del successo già ottenuto ed altrettanto apprezzate le opere di quegli artisti che hanno solo sottolineato la loro fama con opere di grande qualità. Luca Dall’Olio (che era presente al vernissage), Marco Lodola, Alberto Lanteri, Cinzia Pellin, Alberto Gallingani, Giancarlo Montuschi sono già noti al grande pubblico ed hanno proposto opere che per la durata della mostra hanno riscosso molti sinceri consensi proprio perché dedicate direttamente ad una produzione autorale di tutto rispetto, fornendo una nuova fonte di ispirazione che darà ancora molto nel proseguo del cammino di CalifArte. Gli emiliani Luigi Colombi “Conte” ed Elisabetta Manghi hanno consolidato le loro posizioni di rilievo, conseguendo una affermazione comu- ne a quanti si sono avvicinati al progetto creato da Giorgio Barassi, che teneva molto alla uscita parmigiana, avendo una predilezione per la città per aver trascorso nella Città Ducale gli anni della giovinezza e per una frequentazione mai dismessa.
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Tutti, anche quelli qui non citati, sono stati bravi interpreti di canzoni come “La musica è finita”, “Minuetto”, “E la chiamano estate”, “Tutto il resto è noia” lavorando non con la voce ma coi pennelli ed i colori. Colorando quindi le note e le parole dense e malinconiche del poeta-Maestro. Non si esagera se si dichiara che CalifArte a Parma è stato un autentico successo.
La serata di inaugurazione, atipica ed apprezzata come nelle abitudini dello staff di CalifArte, ha avuto una continuazione con gli “Anolini del Maestro”, una delle specialità parmigiane (gli anolini in brodo) consumata nei bei locali della storica Trattoria Sorelle Picchi di via Farini ed ha avuto una degna conclusione nell’esclusivo party al Cuorematto di Poviglio (R.E.), con Martignon alla chitarra e Barassi alla voce per ricordare i grandi successi di Califano davanti ad un pubblico attento ed allegro. Uno spettacolo nello spettacolo, a sottolineare i punti di contatto fra Pittura, Musica e Poesia. La mostra, durata fino al 14 febbraio, ha contato molti visitatori nonostante il tempo inclemente del febbraio parmigiano ed ha compreso anche una affollata estemporanea di pittura sabato 9 febbraio. Califano fa parlare di se attraverso le canzoni che diventano quadri, sculture, installazioni.
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Il futuro di CalifArte ha come tappa naturale quella del Porto Turistico di Roma. Sparaci e il direttore artistico del progetto, Sabrina Tomei, hanno ufficializzato a Parma le date romane: si comincia l’ otto giugno con l’inaugurazione. Si prosegue fino al 21 e in queste ore si susseguono le voci sulle novità, per ora segretissime, che saranno rese note al più presto. Alla Ess&rrE del Porto Turistico di Roma va in scena dunque la versione estiva della rassegna con grandi ospiti e nuovi artisti pronti a dipingere le canzoni del Califfo.

Parma ha dunque reso un omaggio sentito al Maestro Califano ed agli artisti che hanno condiviso la diffusa opinione sul suo operato: un paroliere capace e potente, che è stato un poeta ed un cantante, tracciando la strada del rimanere a schiena dritta anche nelle più aspre difficoltà che per disavventura gli sono capitate addosso. Nella vita degli artisti accade di tutto, ma alla fine il ricordo che di loro serbiamo è legato e deve essere legato a quello che hanno fatto, e bene, nella loro arte. Le opere degli artisti di CalifArte si fanno notare non solo per la loro unicità, ma per un’aria di passione e coinvolgimento che le rende ancora più leggibili e gradevoli. Il pubblico lo ha notato e dimostrato. E non è un
caso se durante la mostra, diversi artisti hanno mostrato la loro attenzione al progetto ed intendono partecipare alle prossime edizioni. Vedremo.
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Tutte le informazioni su CalifArte, la disponibilità delle opere e le sue attese prossime avventure sulla pagina Facebook “CalifArte” ed al 329 4681684. Appuntamento al Porto Turistico di Roma il prossimo 8 giugno. “Il catalogo della mostra? Esaurito”. Lo dice Roberto Sparaci senza nascondere una giusta soddisfazione. è stato davvero un successo di cui quelli dello staff di CalifArte possono vantarsi.