“due minuti di arte”

di Marco Lovisco
Mare Turner
In molti lo hanno navigato, tanti (troppi) sono stati inghiottiti dalle sue acque, tutti almeno una volta sono rimasti ipnotizzati dal suono delle onde che si infrangono sulla riva, i più sensibili lo hanno cantato, alcuni lo hanno ritratto. È di questi ultimi che voglio parlare. È il mare che voglio raccontare.
Ho selezionato le opere d’arte di sei artisti, per un ipotetico viaggio (in nave, ovviamente) tra stili, epoche e culture diverse.
1. La grande onda di Kanagawa
(Katsushika Hokusai 1830-1831)
Fa parte di una serie di xilografie dal titolo 36 vedute del monte Fiji, realizzate dal maestro giapponese Hokusai tra il 1830 e il 1831. La grande onda di Kanagawa è la più celebre della serie ed è una delle opere più note dell’arte orientale. Ciò che colpisce è il moto armonico delle barche che paiono danzare con le onde in un equilibrio dinamico, rischioso e perfetto, con il monte Fuji sullo sfondo, immobile a segnare il centro dell’opera, dove si concentra l’occhio dello spettatore. L’opera esiste in varie copie, custodite nei più importanti musei del mondo.
2. Tempesta di neve, battello a vapore al largo di Harbour’s Mouth
(William Turner 1842)
Ho scelto un’opera di William Turner perché è un artista che ha amato il mare, forse per il suo prezioso silenzio o per la luce del sole che si rifrange sulla superficie dell’acqua. L’artista inglese amava il mare, anche quando diventava cattivo. La leggenda vuole che un giorno si fece legare in cima all’albero maestro della nave nel corso di una tempesta, per ammirare da un punto di vista privilegiato la sublime potenza del mare. Ho scelto Tempesta di neve, battello a vapore al largo di Harbour’s Mouth perché dimostra quanto il mare sia magnifico, anche quando fa paura.
3. Impression, soleil levant
(Claude Monet, 1872)
Mare monet
L’opera di Claude Monet è una delle più interessanti, perché nasconde dietro di sé una storia e un’inconsapevole rivoluzione. Impression, soleil levant può infatti essere considerata la prima opera dichiaratamente “impressionista”. La storia è questa: Monet, insieme ad altri artisti che erano impressionisti ma ancora non lo sapevano, nel 1874 espose a Parigi il famoso dipinto, che rappresenta il porto di Le Havre all’alba. Il critico d’arte Louis Leroy visitò la mostra e criticò aspramente le opere e gli artisti che le avevano esposte. In un suo articolo prese spunto dal quadro di Monet per definire “impressionisti” quel gruppo di artisti, in quanto incapaci di rifinire le loro opere che ai suoi occhi risultavano colpevolmente incomplete. Monet e i suoi colleghi colsero la palla al balzo e accolsero questo nome, in segno di sfida. Alla fine ebbero ragione loro.
4. L’onda
(Paul Gauguin, 1888)
Forse non tutti sanno che Paul Gauguin nel corso della sua vita avventurosa ha fatto anche il marinaio. Per questo, se si parla di mare non posso non menzionare almeno un’opera di questo grande artista francese. Ho scelto L’onda – The wave, opera del 1888 per sottolineare la differenza tra il mare dipinto da Gauguin e quello ritratto dai suoi contemporanei, gli artisti impressionisti. Per Gauguin il mare è potente, aggressivo e vivo come una belva che non può essere addomesticata.
Mare van gogh
5. Seascape at Saintes-Maries – Fishing boats at sea

(Vincent Van Gogh, 1888)
Dipinto nello stesso anno in cui Gauguin realizzava il suo dipinto L’Onda, Seascape at Saintes-Maries è un quadro molto interessante perché mostra ancora una volta la capacità di Vincent Van Gogh di creare opere con uno stile inconfondibile, al di là delle correnti artistiche e culturali del suo tempo. Le pennellate dense del maestro olandese dipingono il mare Mediterraneo, visto dalla costa di Saint-Maries-de-la-Mer, paese francese a pochi chilometri da Arles, luogo in cui Van Gogh visse in compagnia del collega Paul Gauguin. L’opera fa parte di una serie di dipinti sullo stesso tema.
mare gericault
6. La zattera della medusa

(Théodore Géricault – 1818/1819)
Concludo la mia selezione con questo drammatico dipinto dell’artista francese Théodore Géricault. Rappresenta un evento accaduto realmente, quando la fregata francese Méduse fece naufragio al largo della Mauritania, nel 1816. In quel frangente una parte dell’equipaggio (147 marinai) furono costretti a trovare rifugio su una zattera di fortuna, non avendo scialuppe a dispo- sizione. Di loro, solo 13 si salvarono. Il dipinto è un drammatico monito che, no-nostante siano passati due secoli, appare tremendamente attuale, pensando alle migliaia di uomini che prendono il mare su zattere di fortuna per attraversare distese d’acqua colme di promesse e tempeste che rischiano di soffocare vita e speranza.
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