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La Fontana di Monte Cavallo …a Roma

Novelli personale

di Marina Novelli

Se si prova a chiedere ad alcuni romani dove si trova la Fontana di Monte Cavallo, ben pochi sapranno rispondere che è in Piazza del Quirinale…e non per essere irriducibilmente pessimisti ma molti non sono neanche a conoscenza di un monte, a Roma, chiamato “cavallo” che altri non è che il Quirinale, uno dei famosi sette colli: Campidoglio, Palatino, Aventino, Celio, Colle Oppio, Esquilino, Viminale e da ultimo il nostro Quirinale! “Monte Cavallo” è infatti il nome che gli venne attribuito nel Medioevo e ne vedremo le ragioni. La Fontana di Monte Cavallo, altri non è che la Fontana dei Dioscuri, che rappresenta i gemelli Castore e Polluce, i Dioscuri appunto, nell’atto di tenere le redini dei loro cavalli, ed in cui torreggia, alle loro spalle, un obelisco proveniente dal Mausoleo di Augusto. Piazza del Monte cavallo 4
Quirinale è splendidamente delimitata dal Palazzo del Quirinale, residenza del Presidente della Repubblica Italiana. Il Palazzo della Consulta invece, ora sede dal 1955 della Corte Costituzionale, fa da quinta a questo ampio scenario che vede, sul lato opposto a quello della residenza presidenziale l’edificio, del XVIII secolo, delle Scuderie del Quirinale, che totalmente restaurato tra il 1997-1999, viene utilizzato a tutt’ oggi come sede per importanti mostre d’arte. Ma le sorprese non finiscono qui dato che lo stupore si concentra sul panorama mozzafiato della capitale, che si può ammirare da una marmorea balaustra posta di lato alla residenza presidenziale. È questa una delle più suggestive ed affascinanti piazze romane e non solo per le bellezze architettoniche e paesaggistiche ma anche perché si respira un’aria sublime in quanto l’immenso spazio si coniuga mirabilmente con la raffinata eleganza irrorata di un pizzico di solenne austerità. Nel VIII secolo a.C., questo monte fu la roccaforte dei Sabini e proprio su questa altura avevano costruito un tempio dedicato al Dio Quirino, dio dell’Agricoltura e della Pace, ma nel III secolo a.C. venne edificato invece un tempio dedicato alla divinità egizia Serapide e solo successivamente fu luogo deputato alla costruzione di sontuose ville di poeti ed intellettuali quali Pomponio, Virgilio ed altri. L’Imperatore Costantino lo scelse per edificare le sue famose Terme, tramutando quindi il monte in un rilassante luogo di divertimento e svago. Purtroppo nel Medioevo cambiò il suo aspetto lussureggiante divenendo un luogo abbandonato e desolato, sebbene nella piazza continuassero Monte cavallo 5
a troneggiare le due imponenti statue dei Dioscuri con i loro cavalli, ed è perciò a causa di questo aspetto che il colle iniziò ad essere denominato “il Monte Cavallo”. È doveroso anche ricordare che, ai tempi della Roma antica, sulla sommità del Colle Quirinale esisteva il Tempio della Salute e che la salita che conduceva alla Piazza del Quirinale prendeva il nome di Clivus Salutis. Anticamente, inoltre, il monte veniva chiamato Quirinale, dal Tempio di Quirino, eretto in onore di Romolo. Al giorno d’oggi prende ancora l’appellativo di Monte Cavallo, anche se pochi lo sanno, in virtù dei due mastodontici cavalli scultorei posti sulla sua sommità…cavalli che, come abbiamo visto, si affiancano a due maestose e colossali figure che sembra siano state scolpite da Fidia e da Prassitele, in base a quanto si legge nei piedistalli a loro sottostanti: Opus Phidiae e Opus Praxitelis. Straordinario! Due scultori greci contraddistinti per il loro geniale talento! Altre voci invece attestano una diversa teoria attribuendo cioè le due figure alla rappresentazione di Carlo Magno nell’atto di dominare il mitico Bucefalo, il suo cavallo preferito di cui si servì durante la sua storica spedizione in Asia, teoria che contrasta e quasi annienta quella precedente in quanto la vita di questi due scultori risale a molto tempo prima della venuta del nostro Imperatore Carlo Magno…un arcano questo, molto difficile da spiegare e che sicuramente resterà misterioso per sempre! Sta di fatto però, e non v’e alcun dubbio, che Costantino Magno li fece trasportare da Alessandria al fine di adornare le sue terme, situate come abbiamo visto sulla sommità di questo colle, collocandole dove ancor oggi alloggiano. Fu poi il Regnante Sommo Pontefice Pio VI coadiuvato dalla direzione del cav. Antinori, a far posizionare i due gruppi marmorei, uno a destra ed uno a sinistra e collocando nel mezzo un Obelisco Egiziano di granito di colore rosso che ne slancia il ritmo sottolineandone la verticalità. Scenografico ed estremamente suggestivo l’effetto che ne scaturisce e che trasforma il gruppo marmoreo anche come punto focale tale da potersi ammirare anche dalle strade circostanti. Ma cerchiamo di focalizzare la nostra attenzione sul motivo che può aver indotto a pensare che fosse la rappresentazione scultorea di Castore e Polluce. Vediamo infatti che il termine Dioscuri, altri non era che l’appellativo di Castore e Polluce, i due gemelli figli dell’amore tra Leda e Giove. La mitologia narra che Polluce fosse immortale, a differenza di Castore che invece era mortale ed alla sua morte, Polluce decise di rinunciare alla metà della propria immortalità, ottenendo così di trascorrere un giorno agli inferi ed un giorno presso suo padre Giove. Sia Castore che Polluce erano divinità benefiche tanto che il primo era rappresentato come indomito ed appassionato domatore di cavalli, mentre al secondo invece viene attribuita l’invenzione e la pratica del pugilato, e proprio a causa di questa loro propensione al fare “del bene”, furono inclusi nel tempio dedicato a tutti gli dei romani: il Pantheon. Il tempio dei Dioscuri, al tempo dell’antica Roma, sorgeva nel Foro Romano, presso la Basilica Giulia ed ancor oggi possiamo ammirare il nucleo del podio e le tre inconfondibili colonne con un elemento di trabeazione…ma cos’è una trabeazione? È presto detto! È una struttura che posa su colonne, composta dall’architrave, dal fregio e dalla cornice. E dal Foro Romano torniamo alla nostra Fontana dei Dioscuri ed è doveroso rammentare quanto i due gruppi scultorei fossero, nel tempo, stati ricoperti da velature biologiche che solo dopo un delicato ed accurato lavoro di pulitura ci abbia restituito il loro indiscusso splendore. Stiamo parlando infatti dei lavori di restauro terminati nel 2016…lavori di restauro che hanno salvato il monumento dall’azione di agenti atmosferici, nonché a quella dell’acqua e del microclima. Sia lo stato della tazza superiore (labrum) e quello del piede di sostegno, entrambi in granito del Foro (marmor Claudianum), quanto il bacino inferiore in candido marmo bianco erano interamente ricoperti di strati di calcare e la loro rimozione ha consentito di riportare alla luce i raffinati e delicati contrasti cromatici esistenti tra il granito grigio della tazza e del piede ed il venato marmo bianco della vasca inferiore. La Fontana di Monte Cavallo, o dei Dioscuri, sia essa stata opera dei maestri Fidia e Prassitele o no è uno dei più visitati monumenti di Roma, che collocata nel rione Trevi, è meta ogni anno di migliaia e migliaia di visitatori provenienti da tutte le parti del mondo che si “incantano” dinanzi a tale scenario e ci sembra doveroso ringraziare i nostri antenati per averci donato tale magnificenza!…i più romantici invece, non disdegnano di ammirare l’incantevole spettacolo che solo il panorama di Roma, con le sue cupole, i suoi campanili, i suoi tetti, con suoi variopinti e rarefatti tramonti sa offrire.