La Settima Arte

protagonista a Fara Sabina
di Francesco Buttarelli
Magia, sogno, cultura ed arte nelle notti di agosto al Fara Film Festival. Organizzato dalla sapiente regia di Pietro Oddo, coadiuvato dall'assessore alla cultura del comune Paola Trambusti e dalla responsabile del museo storico Chiara Appolloni, il festival si è sviluppato in quattro giorni, suscitando nei presenti una miscellanea di sensazioni. Ci sono tanti modi infatti per vivere il cinema. Alcuni ne fanno una professione, realizzano film in qualità di registi, produttori, attori, sceneggiatori; altri lo guardano, sperando di esserne incantati e trasportati più vicini o più lontani dalla propria vita. Altri ancora lo studiano per trarne teorie, affascinati dall’inafferrabile universo che il cinema riesce a proporre sin dall'inizio della sua storia. Il Fara Film Festival ha realizzato buona parte di quanto sottolineato.
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Attraverso la visione serale di film d'autore, preceduti da dibattiti ed interviste stimolanti, con attori e registi, Pietro Oddo e Ilario Di Giovambattista sono riusciti a coinvolgere il pubblico rendendolo non solo partecipe, ma parte realmente attiva dell'evento. Personaggi del calibro di Gabriel Garko, Maurizio Mattioli, Pablo e Pedro, Anna Falchi, Gianfrancesco Lazzotti Giselda Volodi, Lorenzo Lazzarini, Lorenzo Giovenga, Maria Chiara Centorami, Alessandro Valori, Cristian Marazziti, sono riusciti a dialogare con il pubblico mettendo a nudo gli aspetti più importanti dell'arte cinematografica. Il culmine dell'evento si è avuto con il concorso del festival del cortometraggio. Un'iniziativa particolare che ha visto protagonista una giuria popolare, chiamata a scegliere il vincitore tra otto splendidi corti in gara sapientemente presentati dalla regista Guendalina Zampagni. Nel corso della cerimonia di premiazione, i giurati hanno evidenziato come non sia stato semplice stilare una graduatoria di merito, visto il valore di ogni singolo opera. Al termine della votazione è risultato vincitore il corto dal titolo “Rocky” di Daniele Pini; un corto ben diretto con una storia originale che si basa sull'esistenza di un amico immaginario, destinato ad avere una scadenza di vita che lascia importanti interrogativi sul senso dell'esistenza.
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Una segnalazione di merito è stata attribuita al corto “Non mi posso lamentare” di Elisa Billi e Cristiana Mecozzi, ambientato in un ipotetico ufficio reclami, il corto si muove in un luogo senza punti di riferimento, immaginario e reale al tempo stesso, qui i problemi dell'umanità veri o ipotetici si accavallano mostrando l'essere umano nudo con la sua problematica esistenziale. Per quattro giorni indimenticabili Fara in Sabina è divenuta un centro propulsivo di arte e cultura. Turisti provenienti da ogni luogo hanno invaso lo splendido centro storico, visitando ogni angolo del suggestivo paese, compreso l’antico convento delle Clarisse. Il regista Marco Mari ha realizzato un corto sui luoghi più significativi dell'antico borgo di Fara in sabina, evidenziandone la storia mistica e coinvolgendo attraverso interviste alcune suore del convento. Un contributo culturale e divulgativo si è avuto da Rai3 Regione, che attraverso i servizi della giornalista Gemma Giovannelli ha raccontato i momenti più significativi del festival. Quando le prime ombre della sera rendevano il borgo ancora più suggestivo, il pubblico degustava i cibi proposti dalla qualificata ditta Martini Eventi in una piazza elegantemente organizzata ad incontri conviviali.
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