La storia dell’Arte naif in Croazia

Di Svjetlana Lipanović.

La nascita dell’Arte naif croata si può collocare alla fine degli anni 20 nel villaggio di Hlebine, sito nella regione di Podravina. Il prof. Krsto Hegedušić, pittore accademico e docente all’Accademia di Belle Arti a Zagabria, nato a Petrinja si è accorto - durante i suoi soggiorni estivi a Hlebine - delle opere di due contadini: i pittori Ivan Generalić e Franjo Mraz ai quali ha impartito i primi insegnamenti relativi alle tecniche pittoriche. Indubbiamente l’innato talento degli artisti e l’ambiente circostante, fonte di inesauribile ispirazione insieme agli incoraggiamenti di Hegedušić, sono stati determinanti per il sviluppo dell’Arte naif a Hlebine e per la successiva costituzione della “Scuola d’Arte”.

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Ivan Generalić
- “Il cervo nel bosco” - 1956 - Olio su vetro




Inoltre, Krsto Hegedušić fu uno dei fondatori dell’Associazione artistica “Zemlja” (“La Terra”). L’Associazione aveva uno scopo ben preciso di promuovere le creazioni degli artisti - contadini, degli operai e dei bambini. Il 13 settembre 1931 fu organizzata la prima mostra dei pittori naif nel Padiglione dell’Arte a Zagabria. L’arte dei contadini era nata in un periodo storico particolare e anche drammatico, che portò il paese alla Seconda guerra mondiale. La maggioranza della popolazione, circa l’ 80%, si occupava di agricoltura e viveva spesso in condizioni difficili e precarie. L’arte dei pittori naif era diventata un’arma con cui essi denunciavano le ingiustizie sociali, osservando con attenzione l’ambiente circostante. Una delle mostre più importanti fu inaugurata il 18 maggio 1936 nella Galleria Ulrich, a Zagabria e, fino al 1939, la stessa mostra fu allestita in varie città del Regno di Jugoslavia.

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Ivan Rabuzin - “Il mio mondo” - 1962 - Olio su tela




L’attività dell’Associazione artistica “Zemlja” fu intensa fino al 1936 e in seguito - anche per il diminuito l’interesse di Hegedušić per l’arte contadina - si è spenta.
Nonostante le innumerevoli difficoltà - causate anche dalla guerra - l’arte naif è sopravvissuta, non solo nell’ entroterra ma anche sulla costa della Dalmazia. Il denominatore comune delle opere è senz’altro la grande attenzione per i particolari, spesso ripetuti, mentre la prospettiva, quasi inesistente, si allarga sovente dall’immagine centrale verso i bordi creando un movimento circolare nel quadro. L’altra caratteristica sono le immagini dipinte sul vetro al contrario. Sarebbe impossibile nominare tutti gli artisti che hanno lasciato un segno indelebile nell’arte naif croata. Ivan Generalić (1914- 1992), senza dubbio è stato uno dei pittori più conosciuti. Il suo mondo - con passare degli anni - diventa sempre più complesso e fedelmente rappresentato con innumerevoli tonalità. Le sue creazioni sono state ammirate nelle capitali europee, oltremare e in patria. Dal 1945 fu membro dell’Associazione croata degli artisti (ULUPUH). Nel 1958 a Bruxelles, alla Mostra per i 50 anni dell’Arte moderna, ricevette un meritato riconoscimento e le sue opere sono entrate nella storia dell’arte mondiale.

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 Mirko Virius - “La mietitura” - 1938 - Olio su tela




Mirko Virius ( 1889-1943), contadino e pittore dal destino tragico che si è concluso nel campo di concentramento a Zemun, in Serbia, con i suoi dipinti denuncia le ingiustizie sociali ponendosi diverse domande sull’esistenza umana. Ognuno dei tanti artisti naif ha creato una sua personale visione del mondo ma, sicuramente una delle più affascinanti e fantasiose è quella di Ivan Rabuzin (1921-2008):. Le sue coloratissime opere sono un inno alla vita, piene di ottimismo, allegre, e sprigionano la fede in un futuro radioso. La realtà è trasformata nelle composizioni surreali e poetiche: il Sole spesso presente con altre forme circolari, ricorda i mandala indiani, dipinti con colori vivaci. La sua creatività si è espressa anche in arazzi, realizzati in Francia o in Croazia, e nella creazione del grandioso sipario per un teatro a Tokyo ed altro...

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Ivan Lacković Croata - “Le tre mucche sterili” - 1972




Ivan Lacković Croata (1932 2004), inizia con i murales dipinti nel suo villaggio, per dedicarsi - dal 1955 - ai quadri. Possiede un ottimo rapporto con la natura, che racconta con uno stile complesso e soggettivo. Spesso è stato paragonato al pittore fiammingo Brueghel. La sua grande forza è il disegno, e i temi prediletti sono i paesaggi invernali. Un mondo ideale, semplice in Podravina, come imprigionato nel ghiaccio e nella solitudine. Fu membro dell’Associazione croata degli artisti (ULUPUH) dal 1968. Nel 1970 ricevette la grande medaglia d’oro dell’Accademia romana della scienza e della cultura “I 500”. In seguito, nel 1972, fu premiato con la medaglia a Laval, in Francia, durante la mostra nel Museo di Henry Rousseau, e gli fu anche assegnata un’altra medaglia a Morgex, in Svizzera, presso la Mostra degli artisti naif europei. Sono solo alcuni dei premi ricevuti durante la sua fortunata carriera.
Una storia complessa, come è stata la nascita dell’Arte naif croata richiede senza dubbio un approfondimento più ampio e, questo breve testo è solo un invito a conoscere meglio gli artisti naif croati.