Stampa questa pagina

PEGGY GUGGENHEIM

“due minuti di arte”
IN DUE MINUTI VI RACCONTO LA STORIA DI PEGGY GUGGENHEIM, LA MADRE DELLE AVANGUARDIE.
di Marco Lovisco
www.dueminutidiarte.com
www.facebook.com/dueminutidiarte
guggenheim
Dietro un grande artista c’è sempre un grande appassionato d’arte. Una volta si chiamavano mecenati, poi sono diventati collezionisti o galleristi a cui poi si sono aggiunti i critici, i commentatori, gli organizzatori di eventi ecc. ecc. Il punto della questione non cambia: un artista, per diventare grande, ha bisogno di un supporto concreto, che gli permetta di dedicarsi alla sua passione a tempo pieno.
La storia non si fa con i sé e con i ma, ma ho il sospetto che senza Peggy Guggenheim forse non avremmo conosciuto artisti come Pollock o Dalì, e che la Avanguardie artistiche del Nove- cento probabilmente non sarebbero avanzate in Europa con la loro potenza innovatrice. Per questo, pur non avendo mai dipinto né scolpito, ho deciso di raccontarvi la storia di Peggy Guggenheim.
1. Peggy Guggenheim (New York, 1898 – Camposampiero,1979) è stata probabilmente la più famosa collezionista di opere d’arte del XX secolo. Nacque in una famiglia ricca e influente. Suo padre, Benjamin Guggenheim aveva fatto fortuna nell’estrazione dell’argento e del rame e nell’industria dell’acciaio. La madre, Florette Seligman apparteneva ad una delle più importanti famiglie di banchieri
2. Alla giovane Peggy però non interessava accumulare ricchezze e ai ricchi salotti borghesi preferiva gli ambienti delle Avanguardie artistiche, tanto che nel 1922 sposò Laurence Vail, uno squattrinato pittore dadaista. In quel periodo ebbe l’opportunità di conoscere molti di coloro che avrebbero scritto la storia dell’arte del Novecento: Marcel Duchamp, Brancusi, Man Ray.
guggenheim1
3. Il matrimonio con Vail finì nel 1928, così Peggy Guggenheim si trasferì in Europa per vivere tra Londra e Parigi con i suoi due figli, Sinbad e Pegeen. A Londra nel 1938 inaugurò la galleria Guggenheim Jeune, che avrebbe ospitato le opere di alcuni degli artisti più importanti delle Avanguardie: Kandinskij, Picasso, Ernst, Braque, Boccioni, Brancusi, Duchamp, Dalì, Mondrian.
4. Nel 1941 Peggy Guggenheim sposò l’artista Surrealista Max Ernst. Erano anni cupi per l’Europa: le truppe naziste avanzavano verso Parigi e Peggy, di origine ebraica, fu costretta a lasciare il vecchio continente con il suo nuovo marito, per trovare riparo negli Stati Uniti.
5. Il ritorno a casa segnò anche la fine della sua storia con Ernst, da cui divorziò nel 1943, ma la sua permanenza in America le permise di scoprire e far conoscere al mondo il maggiore esponente dell’Espressionismo astratto: Jackson Pollock.
6. Quando la guerra finalmente si concluse, Peggy Guggenheim tornò in Europa e acquistò a Venezia il famoso palazzo Venier dei Leoni dove trasferì la sua collezione, rendendola fruibile al pubblico.
guggenheim2
7. Possiamo ritenerci fortunati se oggi, andando a Venezia, possiamo ancora ammirare i pezzi pregiati della collezione Guggenheim. Nel 1966 infatti la città fu colpita da un’eccezionale e improvvisa ondata di acqua alta che allagò completamente il palazzo Venier dei Leoni, che ospitava le opere d’arte. Per fortuna pochi giorni prima i dipinti erano stati impacchettate in vista di un’esposizione a Stoccolma, così restarono miracolosamente illesi (e asciutti).
8. Una curiosità: il Palazzo Venier dei Leoni prima di venire acquistato da Peggy Guggenheim era di proprietà della Marchesa Luisa Casati, che D’Annunzio battezzò “La Divina Marchesa” e che il poeta Jean Cocteau definì “Il più bel serpente del paradiso terrestre”. L’affascinante marchesa, famosa per le eccentriche feste e per le sue meravigliose stravaganze (amava passeggiare con una pantera al guinzaglio) fu costretta a venderlo negli anni Venti del Novecento, per provare a tamponare i debiti causati dal suo lussuoso stile di vita. Di sicuro è un Palazzo che ne ha di storie da raccontare!
9. Con Peggy Guggenheim il palazzo restò un punto di riferimento per la città di Venezia, diventando meta di artisti e intellettuali. La collezionista visse lì fino al 1979, quando si spense all’età di 81 anni. Le sue ceneri sono oggi conservate nel giardino del palazzo.
10. Prima di morire, Peggy Guggenheim donò la sua collezione veneziana alla Fondazione Solomon Guggenheim, fondata dallo zio nel 1937. Della Fondazione fanno parte anche il celebre Solomon R. Guggenheim Museum di New York e il Guggenheim Museum Bilbao.