Fang Zhaolin

Considerata oggi una delle figure principali della pittura cinese del XX secolo, capace con la sua pittura di creare un ponte tra l’arte cinese e quella occidentale, l’opera di Fang Zhaolin rispecchia pienamente lo spirito dinamico di un’artista che non smise mai di viaggiare tra Asia, Europa e Stati Uniti, alla ricerca delle proprie radici.
Ed è proprio nel suo instancabile bisogno di conoscere quello che accadeva nel mondo dell’arte fuori dai confini della propria patria che si trova uno dei principali segreti dell’arte di Fang Zhaolin, nata a Wuxi nella provincia dello Jiangsu nel 1914 e scomparsa a Hong Kong nel 2006 all’età di 93 anni.
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Per la prima grande retrospettiva italiana a lei dedicata, patrocinata dalla Regione Lombardia e dal Comune di Milano, il Museo della Permanente di Milano, in collaborazione con il Museo Xuyuan di Pechino, presenta 66 opere su carta di riso che ripercorrono l’intero percorso pittorico dell’artista, erede sì della tradizione artistica cinese, ma capace di contaminarla creando uno stile del tutto riflettente lo spirito moderno del suo tempo.
Curata da Daniel Sluse (direttore della Académie Royale des Beaux Arts di Liegi) e Jean Toschi Marazzani Visconti, la mostra Fang Zhaolin. Signora del Celeste Impero, aperta al pubblico dal 15 giugno al 10 settembre, diventa così un affascinante racconto spirituale della Cina del XX secolo che guarda al futuro e si confronta con un mondo nuovo, attraverso una pittura delicata, sottile ed elegante.
Fang Zhaolin, madre di otto figli che crescerà da sola per la scomparsa prematura del marito, approfondisce la conoscenza della storia occidentale, del classicismo, del pre e post impressionismo, del fauvismo, del cubismo e dell’espressionismo astratto. Ciononostante, pur inserendo nelle sue opere elementi e tecniche del modernismo occidentale, è sulla Cina che verte tutta la sua opera. Una Cina dai paesaggi grandiosi, quasi sempre popolata da una vita intensa che anima la sua memoria e scaturisce dai suoi pennelli, ma decisamente con colori, tratti e composizioni nuove.
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Tuttavia l’innovazione di Fang Zhaolin non é solo nella scelta di colori contrastanti, nelle figure geometriche astratte o nelle superfici piatte, ma anche nella capacità di creare un ritmo musicale attraverso pennellate libere, incisive, in costante alternanza fra inchiostri leggeri e spessi: la straordinaria e personalissima capacità di integrare la calligrafia cinese tradizionale nella pittura costituisce l’elemento cruciale della cinesità dei dipinti di Fang Zhaolin.
Uno stile calligrafico unico che, da netto e deciso, si trasforma dal 1960 in una evoluzione ispirata all’asprezza e al primitivismo, caratterizzato da linee imprevedibili, leggere e pesanti, bagnate e asciutte. L’intreccio armonico di calligrafia e pittura è stato per Fang Zhaolin lo strumento principale per esplorare l’essenza della tradizione cinese e per esprimere le proprie emozioni.
di Carlos Vìntem
  • Pubblicato in Rivista
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